Il Gatto Norvegese : Il Re Delle Foreste
sabato 23 febbraio 2013
Norvegese delle Foreste
![]() Il Norvegese delle Foreste: le sue caratteristiche fisiche, il carattere molto affettuoso e socievole, la storia evolutiva, i colori e le cure, le leggende legate a questo meraviglioso felino
Il gatto delle foreste norvegesi
è molto simile a una piccola lince, soprattutto nella colorazione tabby
classica. Le grandi dimensioni, le orecchie appuntite ornate da ciuffi
di pelo e il temperamento naturale lo fanno immaginare a spasso tra i
boschi innevati del grande Nord, anche quando si trova tra le
confortevoli pareti dell’appartamento oppure tra le alte recinzioni che
lo proteggono dai pericoli della vita moderna.
NORVEGESE DELLE FORESTE: CARATTERISTICHE FISICHE
La razza Norvegese è alto sulle zampe e ha il corpo rettangolare, di grande taglia. La testa deve
formare un triangolo equilatero con le orecchie, il profilo è lungo,
diritto e non deve evidenziare depressioni sulla canna nasale. Gli occhi sono a mandorla, obliqui, grandi e di colore in armonia con quello del mantello. Le orecchie, di medie dimensioni, continuano la linea delle guance e sono ornate da ciuffi di pelo alle estremità. Le zampe sono alte, quelle posteriori più lunghe delle anteriori, e la coda è lunga e folta. Il mantello, soprattutto nei mesi invernali, è sostenuto da un abbondante sottopelo. Il collare comprende
una folta pettorina sul davanti, un ampio colletto laterale e un
notevole spessore sulla parte posteriore del collo. Il pelo è più lungo attorno al collo, sulle cosce e sulla coda. Quello di copertura è lucido, grasso.
NORVEGESE DELLE FORESTE: IL CARATTERE
Il Norvegese delle foreste
ha un temperamento mediamente attivo, vigile e reattivo, piuttosto
indipendente, ma affettuoso e socievole verso l’uomo, con il quale ama
giocare anche da adulto. Soprattutto il maschio ricerca il contatto con
gli esseri umani, mentre le femmine a volte non gradiscono essere
costrette in braccio. Il Norvegese delle foreste
è adatto alla vita con i bambini, dai quali però si allontana quando
vuole tranquillità. Accetta la presenza di altri gatti, con i quali
gioca e tende a formare gruppo, e convive pacificamente con altri
animali, I maschi a volte possono essere insofferenti verso i gattini,
ma generalmente sono poco aggressivi, poco vocali e riservati. Il Norvegese delle foreste non
teme i rumori forti, né la presenza di estranei, che tende ad annusare
ed esplorare con cura prima di lasciarsi coccolare. Esprime la propria
confidenza muovendosi con la coda dritta, a pennacchio. Se dispone di un
giardino dà libero sfogo alla curiosità e all’impulso di muoversi,
giocare, arrampicarsi, ma sa adattarsi alla vita in appartamento.
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Il gatto di razza Norvegese Delle Foreste
Leggenda
La storia del gatto norvegese si perde nella notte dei tempi e di fatto si confonde con le antiche Leggende Vichinghe. Universalmente considerato “il gatto sacro degli antichi Vichinghi”, si narra che fosse il gatto della bellissima dea Freya, che amava circondarsi di questi splendidi gatti bianchi, che la allietavano con le loro fusa e la trasportavano trainando il suo carro per quelle lontane terre innevate. Divenuto parte del patrimonio leggendario-culturale norvegese questo splendido felino dallo sguardo seducente e dall’elegante portamento di un folletto, dalla coda lussureggiante e folta, diventa il protagonista felino delle favole popolari di Asbjornsen e Moe, pubblicate nel 1835.
La prima notizia storica la troviamo fin dal 1599, nella descrizione di un sacerdote norvegese, Clauson Friis, che ci parla di un gatto in tutto simile alla lince, con enormi e folti ciuffi di pelo sulle orecchie, dalla pelliccia foltissima, abilissimo nella caccia come nella pesca.
Storia
A partire dal primo riconoscimento nei paesi scandinavi nel 1930, con il proposito di salvaguardarne le peculiarità (soprattutto la pelliccia, evitando accoppiamenti con gatti a pelo corto), i primi rappresentanti di questa razza affascinante vennero esposti nel 1969, ebbero il primo riconoscimento (questi esemplari venivano chiamati Skogkatt” = gatto dei boschi), da parte del Norsk Skogkattring Club nel 1975, il primo riconoscimento FIFE nel 1977, TICA 1984, CFA 1987.
Aspetto fisico
Il Norvegese è un gatto grande, possente e altero, dalla forte ossatura e muscolatura molto sviluppata. Attrezzato per sopravvivere in un ambiente impervio e spesso ostile, ha una pelliccia molto folta, con pelo impermeabile ben adatto ad isolarlo dall’umidità (è un pelo idrorepellente e capace di asciugare in soli 15 minuti), gambe posteriori più lunghe, il che gli permette di tenere il ventre più lontano dai ghiacci.. Le zampe sono palmate con ciuffi di pelo tra le dita, il che oltre a proteggerlo dal freddo gli permette di non sprofondare nella neve. Il muso è triangolare e deve disegnare un bel triangolo tra la punta del naso e quella delle orecchie. Le orecchie sono ben sviluppate, appuntite e con pennacchi alla sommità e anche all’interno. Il naso è diritto, privo di stop, cosa che gli permette di recepire meglio e più velocemente gli odori, in un ambiente dove certo non abbondano in natura. Ha pelo semilungo, più allungato in un abbondante collare e ai calzoncini posteriori, una bellissima coda folta. La sua struttura anatomica gli permette una andatura particolare, molto elegante, quasi toccasse appena il terreno, quasi camminasse in punta di piedi….. il che accentua il suo look rendendolo ancora più incredibilmente affascinante ed enigmatico!
Gli occhi sono leggermente allungati quando diventa adulto, ancora un po’ tondeggianti quando è cucciolo.
Il suo splendido mantello può avere tutti i colori offerti dalla natura, solidi o diluiti, tigrati e non: dal brown al nero dal rosso al crema, dal bianco al blue e al silver argentato. E se i colori diluiti come il blu o il bianco gli conferiscono un aspetto più sofisticato, il brown tabby tigrato o blotched, così come il Silver sono spesso i più apprezzati …..questi infatti richiamano maggiormente l’idea di un gatto dei boschi e inoltre sono arricchiti da un maquillage scuro o crema intorno agli occhi assolutamente seducente!!!!
Carattere
Si potrebbe scrivere all’infinito sul carattere del gatto norvegese: lui infatti riassume tutte le sfumature auspicabili nel nostro amico felino: dalla dolcezza all’indipendenza, dalle coccole alla “caccia” e al gioco: che poi sia una mosca… o una pallina o una foglia o, in mancanza d’altro anche solo del pulviscolo… lui è sempre pronto a lanciarsi e a condividere il suo gioco col suo amatissimo amico uomo. Ha un enorme bisogno di contatto e non perde occasione per strofinarsi contro di voi, accoccolandosi su una scrivania presso di voi, sulle vostre ginocchia, strusciandsi sulle vostre gambe e, appena possibile cercando di darvi piccole e dolcissime testate (atteggiamenti questi che hanno anche lo scopo di lasciare su di voi il suo “odore” e confermarvi in tal modo sua “proprietà” e prendere al tempo stesso informazioni da voi).
E’attentissimo a tutto quanto accade nella sua amatissima casa accompagnando i vostri comportamenti con piccoli miagolii di approvazione o “rimprovero”. Pure essendo attrezzato a vivere all’aria aperta siete e sarete sempre voi il suo principale punto di riferimento e il centro del suo mondo. Pure essendo l’unico gatto capace di scendere (girando intorno), anche da una albero altissimo, sarà felice, ma che dico, super felice di scambiare questo divertimento con il suo amatissimo albero gatto o ancor più amato divano di casa dove si trasforma in un adorabile e dolcissimo compagno di coccole e di deliziosi pisolini.
Cure
Il Norvegese è davvero eccezionale anche da questo punto di vista: è un gatto molto robusto e dalla salute di ferro, rarissimamente prende raffreddori, e, a parte qualche soggetto che non tollera il riso (basterà eliminarlo dalla sua dieta abituale) non soffre nemmeno di allergie.
Il suo pelo forte fa si che, a parte il periodo della muta (quando è importante spazzolarlo con una certa frequenza per evitare che il pelo si infeltrisca e che lui ne ingoi eccessivamente) basterà una vigorosa spazzolata una volta alla settimana per mantenere la sua pelliccia soffice e vaporosa.
Non è necessario lavarlo perché grazie soprattutto al carattere impermeabile del suo pelo riuscirà sempre a mantenersi pulitissimo da solo.
Solo se si desidera portarlo a qualche esposizione può essere opportuno lavare (ma almeno una settimana prima) i soggetti con pelo più chiaro.
Riproduzione
In genere lo sviluppo sessuale è completato intorno ai 10 mesi, sia nel maschio che nella femmina. Lo sviluppo di crescita e maturazione complessivo delle sue peculiarità fisiche dura invece molto più a lungo ed è completo intorno ai 3 anni o più. La gravidanza, il parto e l’allattamento non presentano difficoltà: la norvegese è un’ottima mamma, attentissima ai suoi piccoli, partorisce con facilità estrema e senza aiuti, ha latte molto abbondante. Il maschio, come quasi tutti i maschi comunque, tende a segnare il territorio per cui, tenendolo in casa sarà necessario sterilizzarlo intorno all’anno di età. I cuccioli verranno svezzati intorno ai 30 giorni, ma molto spesso anticipano loro spontaneamente lo svezzamento cercando anche prima di mangiare il cibo offerto dalla mamma.

Costo di un cucciolo norvegese delle foreste
Il prezzo medio
europeo e quindi anche in Italia di un Gatto delle Foreste
Norvegesi di pura razza solitamente varia
da circa 700-800 euro in su.
Il
prezzo va di pari passo con la qualità del cucciolo.
A tutt’oggi il costo di un
cucciolo di pura razza Norvegese delle Foreste non è economico ma
nemmeno eccessivo se si pensa a quali
sono i costi per allevare?
Ricordate che
grandi differenze
di prezzo spesso si traducono per i cuccioli in:
- meno salute;
- meno
attenzioni;
- meno qualità;
- meno garanzie
(spesso vengono spacciati per norvegesi gatti che non lo sono, o anche
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Abracadabra di Maidiremiao
(grazie dalle foto a Simone e
Silvia)
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peggio, vengono
venduti gatti norvegesi di dubbia provenienza) meditate quindi
sul perchè…… se riscontrate ampie diversità di prezzo!
Chiarisco inoltre che...
... un cucciolo ceduto da
esposizione e da riproduzione avrà un costo che viaggia intorno ai
€ 1.000 (o più) in quanto oltre al cucciolo viene anche ceduta la linea
di sangue e quindi la possibilità di avere discendenti e nuove
cucciolate dal gatto ceduto. Mentre un cucciolo da compagnia, cioè un
cucciolo che non sarà destinato alla riproduzione e quindi verrà
coccolato e viziato dai nuovi proprietari senza però arrivare a farlo
diventare papà o mamma, avrà un costo minore, in quanto quando il
cucciolo raggiungerà la maturità sessuale dovrà essere sterilizzato
(quindi si sconta il prezzo dell’operazione chirurgica). Tutti i miei
gatti sia che vengano ceduti da riproduzione o da compagnia potranno
partecipare a mostre feline, ovviamente in categorie differenti,
perché vengono ceduti con pedigree e vaccinazioni.
Generalmente chi non è a
conoscenza del mondo degli allevatori può pensare che il costo di un
cucciolo di gatto norvegese delle foreste sia esagerato e non abbia
alcuna motivazione. In realtà, molti sono i fattori e le spese di
gestione che un allevatore affronta nel proprio lavoro, per poter
proteggere, difendere e divulgare la razza e per poter ottenere
cuccioli di alta genealogia, di ottima salute e con un carattere
eccezionale.
Non ci credete?
Norvegese
Storia
L’origine del Norvegese si perde nella notte dei tempi della gelida e lontana Norvegia. La sua e’ una razza tra le piu’ antiche, gatto da favola e protagonista di leggende marinare, secondo le quali era il gatto dei Vichinghi, assieme a loro navigava in paesi lontani, cacciando i topi nelle stive. Il Norvegese era anche il gatto delle favole scandinave, protagonista di molte storie raccontate tra i popoli nordici, si mormora che anche il “Gatto con gli Stivali” fosse un Norvegese. Ritroviamo questo felino dalla lunga coda folta nelle “Favole popolari norvegesi” di Asbjørnsen e Moe, e alcuni anni piu’ tardi in “Sølvfacks” di Gabriel Scott. Altri gatti Norvegesi delle Foreste li troviamo nella mitologia nordica, essi erano infatti i leggendari gatti che trainavano il Carro di Freya. Il primo a parlare del Norvegese in modo storico e accertato fu Peter Clauson Friis, un naturalista norvegese che in un suo saggio descrisse un gatto dei boschi tratteggiandone l'aspetto fisico e caratteriale in modo così preciso che non è difficile riconoscervi il Norvegese. Felino mitologico ma reale dunque, chiamato nel suo paese Skogkatt (gatto dei boschi). Molto tempo dopo, nel 1943, fu pubblicato in Norvegia un libro sull'allevamento del Gatto Norvegese delle Foreste, ad opera di Reidar e Lund. Ma fu solo nel 1973 che iniziò un serio programma di allevamento: Pippi e Trulli furono la prima coppia registrata al Libro Origini Norvegese. Nel 1975 fu fondato in Norvegia il primo Club del gatto norvegese, per la selezione e la difesa della razza: il “Norsk Skogkatt Ring”. Infatti con l’urbanizzazione del paese lo Skogkatt corse il rischio dell’estinzione, a causa degli incroci sempre più frequenti con i gatti a pelo corto. L’allevamento del Norvegese iniziò quindi con l’intento di salvare una delle razze più affascinanti e più naturali nel panorama felino. Infine nel 1977 il Norvegese venne ufficialmente riconosciuto dalla FIFe.Caratteristiche fisiche
La pelliccia: La pelliccia del Norvegese è composta da un fitto sottopelo che tiene il corpo in caldo, e da un sovrapelo grasso, più duro, più lungo, folto e idrorepellente, che gli permette di isolare il corpo dal freddo, dal gelo e dall’acqua. Se il mantello si bagna si asciuga in pochi minuti, senza che l’acqua raggiunga la pelle del gatto. In questo modo lo Skogkatt può vivere nelle sue foreste, al freddo e al gelo. E’ dotato di una folta e lunga collarina che ammanta il suo collo con fascino selvaggio, di fitti pantaloni “alla zuava” sulle zampe posteriori, e di una lunga e favolosa coda fluente, che in pieno inverno arriva a raggiungere un diametro di anche 20 cm, sui fianchi il pelo è semilungo. Al sopraggiungere della stagione calda, il Norvegese va incontro alla muta, tutto il suo sovrapelo comincia a cadere fino a che rimane solo la folta coda a distinguerlo da un normale gatto a pelo corto. Un vantaggio della sua pelliccia è che difficilmente si annoda, per cui non bisogna spazzolarlo di frequente (1 volta la settimana è più che sufficiente), tranne nel periodo della muta, dove è meglio spazzolarlo più spesso per rimuovere i peli morti. Il mantello del Norvegese ha tutti i colori della natura (escluso il colore siamese e burmese), a seconda della zona in cui vive domina la colorazione più adatta a mimetizzarsi con l’ambiente circostante.
La testa: La testa del Norvegese è iscritta in un triangolo equilatero, le orecchie sono grandi e larghe alla base, dotate di tipici ciuffi a “lince” nelle orecchie e sulla punta delle stesse. Gli occhi sono grandi e leggermente obliqui, dal colore intonato al mantello e dallo sguardo fiero e intenso: il caratteristico “look norvegese”. Il naso dev’essere lungo e diritto, dalla fronte al mento, il mento è forte, le guance piene.
Carattere e comportamento
A cura di Frida Brandi

Il gatto Norvegese delle foreste

STORIA
Su questa razza non si hanno certezze circa le sue origini, ma di fatto viene universalmente considerato il gatto sacro degli antichi vichinghi. Erano gatti che accompagnavano i marinai durante le navigazioni per proteggere le stive dagli assalti dei topi. Sbarcarono in Inghilterra, Francia,Sicilia e America settentrionale. Comunque la prima data storicamente certa sul gatto delle foreste norvegesi è il 1599, quando Peter Clauson Friis, prete e naturalista norvegese, lo classificò per la prima volta. Era allora considerato una specie di lince, grazie anche alle molte analogie somatiche e comportamentali. E' però solo nel 1841 con la pubblicazione dell'opera Favole popolari norvegesi di Asbjornsen e Moe che il gatto delle foreste entra a far parte del patrimonio letterario e culturale norvegese. Il gatto delle foreste norvegesi ha sviluppato caratteristiche uniche nel mondo felino. Con il tempo, l'allevamento selettivo ha solo esaltato le caratteristiche morfologiche naturali del gatto e ha voluto ridare alla razza originale identità. La selezione,allungando il corpo,la coda e il muso,lo ha anche ben differenziato dalle razze (come il maine coon e l'angora) con le quali veniva spesso confuso. Il Norvegese diventa una realtà importante quando viene ufficialmente riconosciuto in patria alla fine degli anni Trenta. Allora, però, l' Europa stava entrando in uno dei suoi periodi più travagliati e anche lo sviluppo di questa razza non fu facilissimo. La chiusura delle frontiere, e la scelta di sottoporre a quarantena gli animali in entrata e in uscita dalla Scandinavia, impedirono la divulgazione e lo scambio di notizie su questi gatti. L'isolamento determinò un progressivo impoverimento del patrimonio genetico della razza, che negli anni Cinquanta subì un vero e proprio tracollo. Fra gli anni Sessanta e Settanta, fu creato il primo club di razza che riuscì a promuovere pienamente lo sviluppo e la conoscenza del Norvegese. In quel periodo fu determinata una coppia di Skogkatt "puri", Pippa e Truls che venne eletta capostipite. Fu la prima a essere iscritta al Libro Origini in Norvegia. Gli allevatori hanno tirato un sospiro di sollievo quando, nel 1974,nacquero i primi cuccioli e fu avviato il programma di selezione, per ottenere il riconoscimento della FIF. Il Norvegese delle foreste è entrato nel novero delle razze domestiche nel 1977. In Italia il Norvegese venne importato negli anni Ottanta da Elena Scorta.COM'E' FATTO
L'impietosa selezione naturale operata nel corso dei secoli ci ha offerto un gatto forte, imponente, alto, che per difendersi dal freddo ha una cute che si ispessisce e un mantello che si allunga di circa 10 cm rispetto al periodo estivo. Il pelo di protezione è grosso,grasso e pesante, è idrorepellente ma, incredibilmente, si asciuga in meno di 15 minuti. A difenderlo dal freddo ci sono anche i ciuffi sulle orecchie, la folta collaretta che gli avvolge il collo e le spalle, le vaporose culotte di pelo sulle cosce. Il maschio presenta un bel collare ricco di peli ed è di grande dimensioni, mentre la femmina non ha il collare ed è più minuta. D'estate perde quasi completamente il pelo: solo i ciuffi sulle orecchie,la coda e il pelo tra le dita delle zampe testimoniano che ci troviamo di fronte a un gatto con un mantello semilungo. Poi, all'inizio dell'autunno la cute inizia a ispessirsi, la pelliccia diventa folta e, al culmine dell'inverno, supera i dieci centimetri di lunghezza.Taglia:grande (il maschio pesa dai 5,5 ai 7 kg,la femmina intorno ai 4,5 kg).
Il corpo: è abbastanza lungo e piuttosto imponente. L'ossatura è robusta,il petto è largo e arrotondato, i fianchi pesanti.
Testa: ha forma triangolare.
Orecchie: grandi e poste in modo da continuare la linea delle guance. Sono simpaticamente sormontate da ciuffi di pelo all'estremità, come quelle della lince.
Occhi: grandi, leggermente obliqui e ben aperti. Possono essere verdi o gialli qualsiasi sia colore del mantello
Muso: il profilo è lungo e diritto,senza interruzione alcuna sulla canna nasale. Le guance sono piene, le pelle del naso è blu e i baffi sono lunghi e sporgenti. Il collo deve essere guarnito da una folta gorgiera.
Zampe: sono lunghe. Quelle posteriori più alte di quelle anteriori. I piedi sono larghi e ben piantati. I cuscinetti hanno il colore corrispondente a quello del mantello.
Coda: deve essere lunga e folta, deve essere a pennacchio. Quando il gatto la porta girata indietro, deve arrivare fino alla base della nuca.
Mantello: folto e pesante,è formato da uno strato superficiale (sovrapelo) idrorepellente e da uno strato interno (sottopelo)di consistenza lanosa.
Colori: rosso,brown,silver e nero. Rarissimi quelli bianchi. In esposizione sono ammessi a concorrere tutti colori (solidi,smoke,silver,squame,tabby bicolori) a esclusione dei mantelli a motivo siamese.
Vita media: può vivere fino ai 16 anni
CARATTERE
Si affeziona molto all'uomo,ama stare in compagnia. E' tranquillo e silenzioso,non richiede attenzioni eccessive. Ama molto la vita all'aria aperta ed è dotato di un folto sottopelo che lo isola bene dal caldo e dal freddo. Possiede una forte vitalità e,se può muoversi all'aria aperta è un buon cacciatore. Si adatta bene anche alla vita d'appartamento. E' un gatto molto indipendente che sa sbrigarsela in ogni occasione e mal sopporta intrusioni ed imposizioni. Occorre quindi che il suo padrone ideale sia una persona serena ed equilibrata amante e rispettosa dell'altrui personalità Come tutti i gatti dal carattere importante ,il Norvegese,usa 'marcare' il proprio padrone,lasciargli il suo odore e nello stesso tempo raccogliere tutte le informazioni che questo porta dall'esterno. Per questo motivo è facile trovarlo sulle scrivanie,sulle mensole ,sui tavoli sempre pronto a un 'testa a testa'. Quando non gli è possibile si rizza in punta di piedi e saltella nel tentativo di un 'faccia a faccia '; non riuscendoci si accontenta di strofinarsi voluttuosamente con la coda e con tutto il suo corpo,contro le gambe del suo padrone. Ama giocare all'infinito,i cuccioli ma anche gli adulti sono davvero instancabili,difficilmente resistono a una pallina in movimento ,alla svolazzare di una piuma e,in mancanza di un gioco, se lo inventano:una foglia o anche un pulviscolo potrebbero improvvisamente diventare una preda interessante ,allora potrebbe anche scendere dal suo trono per dedicarsi alle sue attività ludiche preferite.CURE
Il pelo del Norvegese è davvero eccezionale: difficilmente si annoda ma deve essere spazzolato e pettinato con cura nel periodo della muta, in modo da evitare che il mantello si infeltrisca e che lo stesso gatto, durante le fasi di pulizia, ingurgiti il pelo in eccesso. Quindi in questo periodo (settembre) è indispensabile spazzolarlo e pettinarlo 2 volte al giorno. Nel resto dell'anno, invece, la particolare tessitura del pelo rende tutto più facile. Basterà dargli una bella spazzolata una volta alla settimana e avrà un mantello sontuoso e una pelliccia vaporosa. Solo i gatti da esposizione hanno bisogno di una toelettatura più approfondita e, magari, di un bagno se hanno il mantello chiaro. Il bagno è meglio farlo una settimana prima della mostra in questo modo la pelliccia riprenderà il suo aspetto vaporoso e naturale. E' un gatto che ha uno sviluppo lento che si completa intorno ai 4-5 anni è non ha particolari problemi di salute. Può soffrire di allergie alimentari ( alcuni soggetti non tollerano il riso): per curarlo sarà sufficiente eliminare l'alimento dalla dieta.ALIMENTAZIONE
Essendo un buon cacciatore e un buon pescatore, è in grado di procurarsi il cibo anche da solo. I suoi cibi preferiti sono carne e pesce, ma anche croccantini per integrare la dieta. Essendo un gatto vitale e sempre in movimento ha bisogno di una dieta varia e ben equilibrata. Un gatto adulto che arriva a pesare 7 kg mangia circa 450-550 g di cibo umido al giorno. La razione diminuisce se la dieta è a base di cibo secco. Lasciare sempre a disposizione del gatto dell'acqua fresca da bere. Evitare il riso.RIPRODUZIONE
La femmina completa lo sviluppo sessuale intorno ai 10 mesi di età Il maschio può riprodursi dai 10-12 mesi. La gestazione dura 60 giorni. Le cucciolate sono in genere composte da 4-5 gattini. Gravidanza e parto,come per tutti gli animali che non hanno subito forti pressioni selettive da parte dell'uomo,vengono portati a termine senza alcun problema. Sono madri molto affettuose,attente e molto abili nell'educare i cuccioli alla pulizia e alla caccia. Lo svezzamento che avviene solitamente intorno ai 30-35 giorni,pur essendo un momento delicato nella vita dei cuccioli,avviene solitamente,proprio per la loro natura,senza alcun problema.
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