sabato 23 febbraio 2013

Norvegese delle Foreste



Norvegese delle foreste

Il Norvegese delle Foreste: le sue caratteristiche fisiche, il carattere molto affettuoso e socievole, la storia evolutiva, i colori e le cure, le leggende legate a questo meraviglioso felino

Il gatto delle foreste norvegesi è molto simile a una piccola lince, soprattutto nella colorazione tabby classica. Le grandi dimensioni, le orecchie appuntite ornate da ciuffi di pelo e il temperamento naturale lo fanno immaginare a spasso tra i boschi innevati del grande Nord, anche quando si trova tra le confortevoli pareti dell’appartamento oppure tra le alte recinzioni che lo proteggono dai pericoli della vita moderna.

NORVEGESE DELLE FORESTE: CARATTERISTICHE FISICHENorvegese delle foreste

La razza Norvegese è alto sulle zampe e ha il corpo rettangolare, di grande taglia. La testa deve formare un triangolo equilatero con le orecchie, il profilo è lungo, diritto e non deve evidenziare depressioni sulla canna nasale. Gli occhi sono a mandorla, obliqui, grandi e di colore in armonia con quello del mantello. Le orecchie, di medie dimensioni, continuano la linea delle guance e sono ornate da ciuffi di pelo alle estremità. Le zampe sono alte, quelle posteriori più lunghe delle anteriori, e la coda è lunga e folta. Il mantello, soprattutto nei mesi invernali, è sostenuto da un abbondante sottopelo. Il collare comprende una folta pettorina sul davanti, un ampio colletto laterale e un notevole spessore sulla parte posteriore del collo. Il pelo è più lungo attorno al collo, sulle cosce e sulla coda. Quello di copertura è lucido, grasso.

NORVEGESE DELLE FORESTE: IL CARATTERE

Il Norvegese delle foreste ha un temperamento mediamente attivo, vigile e reattivo, piuttosto indipendente, ma affettuoso e socievole verso l’uomo, con il quale ama giocare anche da adulto. Soprattutto il maschio ricerca il contatto con gli esseri umani, mentre le femmine a volte non gradiscono essere costrette in braccio. Il Norvegese delle foreste è adatto alla vita con i bambini, dai quali però si allontana quando vuole tranquillità. Accetta la presenza di altri gatti, con i quali gioca e tende a formare gruppo, e convive pacificamente con altri animali, I maschi a volte possono essere insofferenti verso i gattini, ma generalmente sono poco aggressivi, poco vocali e riservati. Il Norvegese delle foreste non teme i rumori forti, né la presenza di estranei, che tende ad annusare ed esplorare con cura prima di lasciarsi coccolare. Esprime la propria confidenza muovendosi con la coda dritta, a pennacchio. Se dispone di un giardino dà libero sfogo alla curiosità e all’impulso di muoversi, giocare, arrampicarsi, ma sa adattarsi alla vita in appartamento.

NORVEGESE DELLE FORESTENORVEGESE DELLE FORESTE: LE CURE

 

Il folto mantello caratteristico del Norvegese delle foreste richiede spazzolate frequenti soprattutto nel periodo della muta, bagni saltuari e un’alimentazione corretta. Shampoo troppo frequenti possono danneggiare lo strato di grasso di protezione del pelo che non tende comunque a formare nodi o arruffarsi. Non raggiunge il completo sviluppo prima del quarto o quinto anno.

NORVEGESE DELLE FORESTE: I COLORI

  

Nel Norvegese delle foreste tutti i colori sono accettati, tranne quelli di evidente ibridazione, come il colourpoint, il chocolate. Non sono graditi i bottoni o le piccole medaglie bianche, che tuttavia possono essere presenti nel tabby.

NORVEGESE DELLE FORESTE: LA STORIA

La razza è originaria della Norvegia, dove si è sviluppata con le attuali caratteristiche proprio per sopravvivere al freddo clima del Nord. Le grandi dimensioni e il lungo pelo sono, intatti, un perfetto adattamento alle difficili condizioni dì vita della regione. Alcuni ritengono al contrario che la razza debba il caratteristico pelo semilungo ai gatti provenienti dall’Anatolia o dal Caucaso, importato in Scandinavia dai navigatori normanni. Questi gatti, di tipo Angora, si sarebbero accoppiati con i gatti locali a pelo corto, originando il grande gatto a pelo lungo. Norvegese delle foreste, storiaLa prima citazione storica del Norvegese risale al 1599, quando il naturalista Clauson Friis descrisse un gatto con caratteristiche morfologiche molto simili all’attuale Norvegese o a una piccola linee, La razza viene citata nelle favole noreQesl del periodo compreso tra Il 1837 e il 1852.  Il Norvegese delle Foreste ha suscitato l’interesse degli allevatori verso gli anni ‘30, quando un gruppo di appassionati inizia un programma di selezione per fissare i caratteri e redigere uno standard di razza. Malgrado i progressi nell’allevamento e nella conoscenza della razza, il Norvegese approda sulle coste britanniche solo nel 1973, e da qui alcuni esemplari vengono importati negli Stati Uniti, dove riscuotono un notevole successo. Nel 1975 è stato fondato in Norvegia il primo club di razza; due anni dopo il Norvegese delle foreste è stato ufficialmente riconosciuto dalla FIFe. La razza è considerata gatto nazionale della Norvegia, dove è conosciuta con il nome di Norsk Skaukatt.

NORVEGESE DELLE FORESTE: STORIE E LEGGENDE

Il destino di questa razza è legato alla storia del popolo vichingo, che la considerava sacra. Secondo la leggenda due grandi gatti dal pelo candido e fluente trainavano il carro della dea nordica Freya, dea dell’amore e della fertilità, I grandi gatti delle foreste sarebbero stati fedeli compagni dei conquistatori nordici, imbarcati sulle navi vichinghe per proteggere le stive dai roditori. La somiglianza tra il Norvegese e l’americano Maine coon è forse dovuta ad antenati arrivati con i conquistatori nordici nel Nuovo Mondo al culmine della loro espansione marinara.

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